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Affissioni pubblicitarie: perché non possiamo farne a meno

Viviamo certamente in un mondo digitale, in cui in tutti sono sul web e nel quale ormai anche i tostapane scattano selfie da pubblicare sui social. Quindi le affissioni pubblicitarie non sono più efficaci? Assolutamente no, e in questo articolo vi spieghiamo il perché.

Le affissioni pubblicitarie sono state, sono  e sempre saranno efficaci. Certo, la miriade di soluzioni digitali ed innovative delle nuove forme di comunicazione fanno sembrare questo strumento antico, ma di sicuro non obsoleto. Un esempio di quanto ancora possa risultare accattivante è la brillante trovata che una nota marca di detersivi ha adottato per promuovere i suoi prodotti: un cartellone a forma di macchia, posto davanti ad un altro raffigurante una camicia, che grazie alla prospettiva “scompare” man mano che si avvicina al logo dell’azienda. Semplice, efficace, geniale.

Deve essere il primo del mese. Giorno dei nuovi cartelloni.

Homer Simpson

I motivi per cui le affissioni sono ancora ottimi mezzi per comunicare con la platea sono tanti. Innanzitutto sono fissi. Il mondo contemporaneo è un posto frenetico in cui tutti si muovono velocemente e in cui tutto scorre (nel senso di swipe). Un cartellone, una locandina, un’insegna no. Loro stanno fermi, mentre tutti passano intorno e li guardano. È questa la loro forza, la persuasione costante e ripetitiva. Se una persona compie la stessa strada tutti i giorni, per andare a lavoro o a scuola, vedrà le affissioni che sono esposte. È praticamente impossibile quindi che non veda quello sopra.

Le affissioni poi sono grandi, colorate e mostrano frasi brevi e di forte impatto. Molte volte una foto vale più di mille parole per far passare un concetto. Se a questa poi ci si affianca uno slogan semplice, accattivante e facilmente ricordabile, è impossibile che la comunicazione non risulti allettante.

Ogni giorno quindi nascono nuovi mezzi e nuove tecniche di promozione e diffusione, social network sempre più interattivi, con foto ogni giorno più nitide e video a risoluzione sempre più elevate. Ma nulla riuscirà a soppiantare mai del tutto le affissioni pubblicitarie, che rimarranno sempre efficaci, strumenti di promozione.

meme marketing Eirò ADV
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Meme marketing: da forma d’arte contemporanea a potente strumento di comunicazione

Diciamolo con franchezza e tanta onesta intellettuale: ma come facevamo a vivere senza? Se pensiamo alle grandi rivoluzioni dell’era contemporanea,( navigatore satellitare, social network, missili che volano nello spazio e tornano indietro giusto per citarne alcuni) tutto impallidisce di fronte a questo nuovo tipo di comunicazione, sempre uguale, eppure sempre diversa e sempre divertente. Il meme marketing ha la capacità proprio di attirare l’interesse degli utenti ed empatizzare con essi.

Leonardo Di Caprio col bicchiere in mano, Giovanni Storti che dice che si sta ribaltando la situazione, Batman che tira uno schiaffone a Robin. Li avete già visti vero? Sono solo alcuni dei più celebri meme che girano sul web e sui social network. Cambia la didascalia, cambia il testo dell’immagine, ma la base resta sempre quella. Ed è sempre divertente ed attuale. Questo tipo di contenuti ha in fretta generato un nuovo modo di approcciarsi al pubblico e il meme marketing viene utilizzato sempre di più anche dai grandi brand

I meme, scriverlo appare un’assurdità, hanno cambiato il mondo della comunicazione. Si utilizzano sui gruppi e sulle pagine per attirare attenzione,  comunicare qualcosa e navigare un trend. E nelle conversazioni tra amici molto spesso si sente dire <<oh hai visto il meme di…>>.

Ma una forma di espressione così impattante non poteva certo passare inosservata agli uffici marketing e agli addetti alla comunicazione. Ed è così che è prepotentemente entrata nel solco della comunicazione aziendale, anche quella dei grandi brand internazionali.

La potenza e la forza del meme marketing risiede nella sua capacità di attirare l’attenzione degli utenti. Sappiamo benissimo oramai che i social netowrk sono un posto ogni giorno più frenetico, in cui gli utenti “swipano” costantemente e sempre più velocemente. Ma su un meme ci si sofferma maggiormente.

Si dividono in due gruppi: quelli virali, già noti, e quelli creati ex novo, destinati a diventare virali. In quest’ultima categoria alcuni esempi noti sono Taffo Funeral Services e Durex: entrambi hanno impostato una strategia comunicativa per certi versi dissacrante e provocatoria ed hanno creato meme che hanno fatto il giro della penisola in contesti sempre differenti, ma con un punto in comune: il logo sempre ben in vista.

Quelli già virali invece, anche se non brillano per inventiva rimangono sempre freschi  ed attuali e da anni vengono continuamente riproposti in situazioni sempre diverse, legate a vicende o personaggi anche distanti tra loro. In questo caso, la forza dei meme risiede nella capacità di adattamento di un messaggio ad un contesto famigliare agli utenti a cui appare, che saranno più propensi a soffermarsi sul post.